Torna alla ricerca
Cass. civ., sez. III, 26.5.2023 n. 14836, ASGI (avv. Guariso e Neri) c. GP (avv. Spaziante Celere)
| | | |Molestia per ragioni di razza o etnia – irrilevanza dell’elemento soggettivo – associazione della etnia a comportamenti delittuosi – costituisce molestia – esimente della libertà di espressione – non applicabilità – limitazione della diffusione ai soli amici di Facebook – irrilevanza
Integra molestia per ragioni di razza o di etnia, equiparata alle ipotesi di discriminazione diretta e indiretta e tutelata dall’art. 3, comma 2, Dlgs 215/2003 , qualsiasi comportamento che sia lesivo della dignità della persona e sia anche solo potenzialmente idoneo a creare o incrementare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo, a prescindere da qualsiasi motivazione soggettiva e anche quando la denigrazione diretta della etnia sia realizzata associando a tale etnia comportamenti delittuosi; tale denigrazione non può mai essere considerata “libera manifestazione della libertà di espressione” se non rispetta il criterio formale della continenza e la qualificazione come molestia non viene meno se la denigrazione è realizzata mediante affermazioni indirizzate su Facebook a una cerchia limitata di persone essendo comunque possibile che dette affermazioni circolino poi tra un numero quantitativamente apprezzabile di persone
Harassment on grounds of race or ethnicity - irrelevance of the subjective element - association of ethnicity with criminal behaviour - constitutes harassment - exemption of freedom of expression - non-applicability - limitation of dissemination to facebook friends only – irrelevance
It constitutes harassment based on race or ethnicity, equated to cases of direct and indirect discrimination and protected by Article 3, paragraph 2, Legislative Decree 215/2003, any behavior that is detrimental to the dignity of a person and is potentially capable of creating or increasing an intimidating, hostile, degrading, humiliating, or offensive atmosphere, regardless of any subjective motivation. This applies even when the direct denigration of ethnicity is achieved by associating criminal behavior with that ethnicity. Such denigration can never be considered a "free expression of freedom of speech" if it does not adhere to the formal criterion of moderation. The qualification as harassment remains even if the denigration is carried out through statements addressed to a limited circle of people on Facebook, as it is still possible for these statements to circulate among a quantitatively significant number of individuals.
Leggi la nota di redazione
Leggi la nota di redazione