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Corte Edu, 07.04.2022, Landi c. Italia (Ricorso n. 10929/19)
| | | |Art 2 (materiale) - Obblighi positivi - Assenza di misure preventive da parte delle autorità di fronte alla violenza domestica ripetuta che ha portato al tentato omicidio della ricorrente da parte del suo compagno e all\'omicidio del loro figlio - Legislazione nazionale adeguata - Risposta adeguata da parte dei carabinieri - Assenza di un approccio immediato, autonomo e proattivo e di una valutazione completa del rischio da parte dei pubblici ministeri - Indizi di violenza domestica che mostrano un rischio reale e immediato per la vita.
Art. 14 (+Art. 2) - Assenza di carenze sistemiche indicative di una diffusa passività nei confronti delle vittime di violenza domestica - Assenza di atteggiamento discriminatorio nei confronti della ricorrente - Attuazione di misure statali dopo la sentenza Talpis c. Italia del 2017
La mancanza di reazione immediata da parte dell’autorità giudiziaria a ripetuti episodi di violenza domestica ripetuti nei confronti di una donna e dei suoi figli da parte del compagno, attraverso l’adozione di misure preventive, rappresenta una violazione degli obblighi positivi di protezione della vita imposti allo Stato dall’art. 2 CEDU. Ciò anche quando la vittima abbia ritirato la querela ma la pericolosità sociale dell’autore sia stata segnalata dai carabinieri alla procura, unitamente all’invito a valutare la richiesta di misure a tutela della donna e dei figli minori.
A partire dal 2017 l’Italia ha adottato una serie di misure per mettere in atto la Convenzione di Istanbul, ha introdotto riforme legislative e creato un insieme di regole e di meccanismi che rafforzano la capacità delle autorità di reagire prontamente alla violenza domestica. Le carenze nell’operato della procura riscontrate nel caso in cui, in assenza di misure di protezione, il soggetto segnalato abbia commesso l’omicidio del figlio di un anno e il tentato omicidio della compagna, non sono quindi da considerarsi carenze sistemiche indicative di una passività generalizzata delle autorità nei confronti delle denunce di violenza domestica.
In Italia esiste un vuoto legislativo rispetto alla possibilità di promuovere ricorsi civili effettivi contro qualsiasi autorità statale che non adotti le misure di prevenzione o protezione necessarie in materia di violenza domestica.
Art 2 (material) - Positive obligations - Absence of preventive measures by the authorities in facing recurrent domestic violence which led to the attempted murder of the applicant by her partner and the murder of their son - Adequate national legislation - Appropriate response by the carabinieri - Absence of an immediate, autonomous and proactive approach and of a comprehensive risk assessment by the prosecutors - Indicators of domestic violence showing a real and immediate risk to life.
Art 14 (+Art 2) - Absence of systemic failure indicative of generalised passivity towards victims of domestic violence - No discriminatory attitude towards the applicant - Implementation of state measures since the Talpis v. Italy judgment in 2017.
Failure by judicial authorities to react immediately, by taking preventive measures, to repeated episodes of domestic violence against a woman and her children by her partner, constitutes a violation of the positive obligations to protect life provided by Article 2 ECHR. This is also the case when the victim has withdrawn her report against the perpetrator, but the social dangerousness of the latter has been reported by the Carabinieri to the public prosecutor\'s office, together with an invitation to assess the request for measures to protect the woman and her minor children.
Since 2017, Italy has adopted a number of measures to implement the Istanbul Convention, introduced legislative reforms and created a set of rules and mechanisms that strengthen the authorities’ability to promtly react to domestic violence. The shortcomings in the work of the public prosecutor\'s office found in the case where, in the absence of protective measures, the reported perpetrator committed the murder of the one-year-old child and the attempted murder of the partner, are not to be considered systemic shortcomings indicative of a general passivity of the authorities towards complaints of domestic violence.
Legislation in Italy does not provide for effective civil remedies against any state authority failing to take the necessary preventive or protective measures with regard to domestic violence.
Analisi di Emanuela Vitello nella rubrica Anti-discrimination Watch