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Corte Edu, 24.03.2022, A.M. c. Norvegia (Ricorso n. 30254/18)
| | |Art 8 - Art 14 (+ Art 8) - Applicabile il diritto alla vita privata - Mancanza di riconoscimento legale alla genitorialità dell’aspirante madre in assenza di legami biologici con un bambino nato attraverso la gestazione surrogate all’estero - Bilanciamento meticoloso tra gli interessi in gioco, compreso l\'interesse protetto dal divieto di maternità surrogate - Margine di apprezzamento non superato - Nessun problema di discriminazione
La maternità surrogata solleva delle questioni etiche sulle quali non esiste un consenso tra gli Stati Contraenti e sui quali gli stati hanno un ampio margine di apprezzamento. Lo Stato non può considerarsi inadempiente rispetto agli obblighi posti dall’art. 8 CEDU per non aver riconosciuto la genitorialità di una donna che non è madre biologica ed ha stipulato negli USA un accordo, insieme al suo ex compagno, per la gestazione surrogata, dal quale è risultato la sua indicazione come madre di un bambino nel certificato di nascita statunitense di quest’ultimo.
I diritti previsti dall’art. 8 della donna che ha stipulato tale accordo non sono violati dalla previsione di legge che richiede il consenso dell’altro genitore parte dell’accordo (riconosciuto nell’ordinamento interno perché genitore biologico) per l’adozione del bambino, in particolare quando tali diritti siano stati espressamente presi in considerazione dai tribunali nazionali e siano stati oggetto di bilanciamento rispetto agli interessi del minore. Il rifiuto del consenso dell’altro genitore non può essere attribuito alle autorità.
Non rappresenta discriminazione la sentenza della Corte Suprema norvegese in senso diverso ad una sua precedente decisione, adottata sulla base di diversi presupposti di fatto, e a cui non hanno fatto seguito altre pronunce conformi.
Art 8 - Art 14 (+ Art 8) - Private life applicable - Lack of legal recognition of parenthood to intended mother with no biological ties to a child born through a gestational surrogacy arrangement abroad - Meticulous balancing exercise between all conflicting interests at stake, including general interests protected by ban on surrogacy - Margin of appreciation not overstepped - No issue of discrimination
Gestational surrogacy raises ethical issues on which there is no consensus between the Contracting States and over which States have a wide margin of appreciation. A State cannot be considered in breach of its obligations under Article 8 ECHR for failing to recognise the maternity of a woman who is not a biological mother and entered into a surrogacy agreement in the USA with her ex-partner, which resulted in her being registered as the mother on the child’s US birth certificate.
The rights under Article 8 ECHR of the woman who entered into such an agreement are not infringed by the statutory provision requiring the consent of the other parent who was party to the agreement (parent who is recognised in domestic law as the biological parent) for the adoption of the child, in particular where those rights have been expressly taken into account by the domestic courts and have been balanced against the child’s interests. Refusal of consent by the other parent cannot be attributed to the State’s authorities.
The Norwegian Supreme Court\'s ruling contrary to its own earlier decision, which was adopted on the basis of different factual assumptions, and which was not followed by any other conforming ruling, does not constitute discrimination.
Analisi di Emanuela Vitello nella rubrica Anti-discrimination Watch
Analisi di Emanuela Vitello nella rubrica Anti-discrimination Watch