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Corte Edu, 22.03.2022, Y et al. c. Bulgaria (Ricorso n. 9077/18)
| | | |Art 2 (sostanziale) - Obblighi positivi - mancanza di protezione, da parte delle Autorità, della vita di una donna uccisa dal marito, nonostante le diverse denunce di violenza domestica nell’arco di 9 mesi - Misure preventive inadeguate, mancanza di risposta immediata e omissione di una valutazione del rischio in occasione di ciascuna denuncia. Art 14 (+ Art 2) - Nessuna evidenza del fatto che l’omessa protezione della vita umana sia stata determinate da una discriminazione in base al sesso, in generale o sulla scorta delle specifiche circostanze del caso
Laddove un omicidio di una donna da parte dell’ex convivente abbia fatto seguito a ripetute denunce della donna, e le autorità abbiano omesso di fornire una risposta immediata, e in particolare non abbiano svolto una indagine completa comprensiva, per ciascun episodio, di una valutazione del rischio autonoma e proattiva, basata anche su strumenti standardizzati e riconosciuti a livello internazionale per l’individuazione di specifici fattori di rischio, e best practices elaborate nei casi di violenza domestica, lo Stato è responsabile per violazione dell’art. 2 CEDU per mancata protezione della vita della vittima.
Dal mancato rispetto degli obblighi previsti dall’art. 2 CEDU in caso di femminicidio non deriva automaticamente anche una violazione dell’art. 14, qualora i ricorrenti non producano sufficienti elementi che, prima facie, dimostrino che l’inadempimento degli obbli di protezione abbia integrato una discriminazione in base al sesso, desumibile da un generale atteggiamento tollerante o minimizzante da parte delle autorità statali, oppure dal comportamento delle autorità nel caso concreto (ad esempio attraverso tentativi di dissuadere la donna dal ricercare protezione, di porre concreti ostacoli alle denunce, o sminuire la gravità delle minacce subite).
Art 2 (substantive) - Positive obligations - Authorities’ failure to protect life of woman murdered by her husband, despite her several complaints about domestic violence over 9 month period - Inadequate preventive measures, failure to respond immediately and carry out risk assessment on each occasion of complaint Art 14 (+ Art 2) - No evidence that failure to protect life was due to gender-based discrimination in general or in specific case circumstances
Where a murder of a woman by her ex-partner followed repeated complaints by the woman, and the authorities failed to provide an immediate response, and in particular failed to carry out a full investigation including, for each incident, an autonomous and proactive risk assessment, also based on standardised and internationally recognised tools for identifying specific risk factors, and best practices developed in cases of domestic violence, the State is liable for violation of Article 2 ECHR for failure to protect the life of the victim.
Failure to comply with the obligations under Article 2 ECHR in cases of feminicide does not automatically also result in a violation of Art. 14, if the applicants do not produce sufficient prima facie evidence that the failure to comply with such obligations amounted to a discrimination on the ground of sex, which can be inferred from a general tolerant or minimising attitude on the part of the state authorities or from the conduct of the authorities in the specific case (e.g. through attempts to dissuade the woman from seeking protection, to place concrete obstacles in the way of complaints, or to downplay the seriousness of the threats made).
Analisi di Emanuela Vitello nella rubrica Anti-discrimination Watch