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Tribunale di Milano 24.10.2024, est. Caroleo, ASGI, APN e altri (avv.ti Guariso, Neri, Marzolla) c. INPS (avv. Peco)
| | |Discriminazione in ragione della nazionalità - art. 1, commi 180 e 181 L. 213/23 – esonero contributivo per le mamme lavoratrici – esclusione delle lavoratrici a tempo determinato e delle lavoratrici domestiche – presenza significativamente maggiore delle lavoratrici straniere in tali due gruppi – discriminazione indiretta – sussistenza – rilevanza e non manifesta infondatezza della questione di costituzionalità
È rilevante e non manifestamente infondata la questione di costituzionalità dell’art. 1, commi 180 e 181 L. 213/23 nella parte in cui limitano l’esonero contributivo ivi previsto alle sole lavoratrici madri con contratto a tempo indeterminato e con esclusione in ogni caso delle lavoratrici madri con contratto di lavoro domestico , per violazione degli artt. 3, 31, 117 Cost., quest’ultimo in relazione alla clausola 4 dell’accordo allegato alla direttiva 1999/70, all’art. 4 direttiva 2004/38, all’art. 11, par. 1, lettera a) direttiva 2003/109, all’art.12, par.1, lett. a)direttiva 2011/98, all’art. 16, par. 1, direttiva 2021/1883; detta norma, infatti, oltre a introdurre una differenza nelle condizioni di lavoro tra lavoratrici con contratto a termine e con contratto a tempo indeterminato, determina una discriminazione indiretta in danno delle lavoratrici straniere (il cui diritto alla parità di trattamento è garantito dalle norme sopraindicate) che sono presenti in numero significativamente superiore, rispetto alle lavoratrici italiane, nei due gruppi di lavoratrici sopra indicati.
Discrimination on Grounds of Nationality - Art. 1, Paragraphs 180 and 181 of Law 213/23 – Contributory Exemption for Working Mothers – Exclusion of Fixed-term and Domestic Workers – Significantly Higher Presence of Foreign Workers in These Two Groups – Indirect Discrimination – Existence – Relevance and Not Manifestly Unfounded Nature of the Issue of Constitutionality
The issue of the constitutionality of Art. 1, paragraphs 180 and 181 of Law 213/23 is relevant and not manifestly unfounded, inasmuch as it limits the contributory exemption provided therein to female workers who are mothers and employed on a permanent contract, while explicitly excluding female workers who are mothers and employed in domestic work. This limitation is potentially in violation of Articles 3, 31, and 117 of the Constitution, the latter in relation to Clause 4 of the agreement annexed to Directive 1999/70, Article 4 of Directive 2004/38, Article 11, paragraph 1(a) of Directive 2003/109, Article 12, paragraph 1(a) of Directive 2011/98, and Article 16, paragraph 1 of Directive 2021/1883. This provision, in effect, not only creates a distinction in working conditions between employees with fixed-term contracts and those with permanent contracts, but also results in indirect discrimination against foreign female workers (whose right to equal treatment is guaranteed by the aforementioned provisions), who are significantly more numerous than Italian female workers in the two groups of employees mentioned above.
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