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by Magli

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Corte Giust. 11.9.2025, prima sezione, pres. Biligten, rel. Danwitz, causa C-5/24, P.M. c. S.Snc.

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Discriminazione per disabilità – previsione di un periodo di comporto indifferenziato per lavoratori disabili e non disabili – contrasto con la direttiva 2000/78 – non sussiste – condizioni – verifica del carattere necessario della misura – verifica che detta previsione non pregiudichi l’obbligo di soluzioni ragionevoli – rimessione al giudice nazionale – previsione, per tutti i lavoratori,  della aspettativa non retribuita per 120 giorni – qualificazione come accomodamento ragionevole – inammissibilità.
Pur dovendosi riconoscere che il lavoratore disabile corre un maggior rischio – rispetto al lavoratore non disabile - di accumulare giorni di assenza per malattia e di raggiungere così il limite massimo di conservazione del posto, cionondimeno  l’art. 2, par. 2 e l’art. 5 della direttiva 2000/78/CE devono essere interpretati nel senso  che essi non ostano a una normativa nazionale che fissa il periodo di comporto per il lavoratore assente per malattia per un periodo di 180 giorni per anno civile, senza istituire un regime specifico in favore dei lavoratori disabili, a due condizioni: a) tale normativa nazionale non deve eccedere quanto necessario a perseguire la finalità di garantire al datore di lavoro che il dipendente sia capace e disponibile a svolgere la sua attività professionale; b) tale normativa non deve eludere l’obbligo del datore di lavoro di approntare accomodamenti ragionevoli in favore del lavoratore disabile ai sensi del citato art. 5. La verifica di tali condizioni compete al giudice nazionale, il quale dovrà anche considerare che la previsione della possibilità di fruire di un periodo di aspettativa non retribuita di 120 giorni, non può qualificarsi come accomodamento ragionevole, poiché tale aspettativa non costituisce un provvedimento adottato specificamente in favore del lavoratore disabile. 

Disability discrimination – provision of an identical sick leave period for disabled and non-disabled workers – compatibility with Directive 2000/78 – not precluded – conditions – necessity of the measure – respect for the duty of reasonable accommodation – assessment by the national court – provision of 120 days of unpaid leave for all workers – classification as reasonable accommodation – inadmissibility.
Although it must be acknowledged that a disabled worker runs a greater risk—compared with a non-disabled worker—of accumulating days of sick leave and thus reaching the maximum limit for job retention, Articles 2(2) and 5 of Directive 2000/78/EC must be interpreted as not precluding national legislation which sets the sick leave period at 180 days per calendar year, without establishing a specific regime for disabled workers, provided two conditions are met: such national legislation must not go beyond what is necessary to ensure that the employer can count on the employee being capable and available to perform their professional duties;such legislation must not circumvent the employer’s obligation to provide reasonable accommodation for disabled workers under Article 5 of the Directive.
It is for the national court to verify compliance with those conditions, taking into account that the provision allowing all workers to take up to 120 days of unpaid leave cannot be regarded as a form of reasonable accommodation, since such leave does not constitute a measure adopted specifically for the benefit of the disabled worker.
Testo del provvedimento