Torna alla ricerca
Trib. Milano 9.9.2025, est. Borrelli, ASSOCIAZIONE NAGA (avv.Facile) c. Comune di Milano (avv.ti Mandarano, Bartolomeo, Pelucchi)
| | | |Discriminazioni indiretta per nazionalità – iscrizione ai servizi per l’infanzia dei figli di genitori privi di titolo di soggiorno - comunicati del comune di Milano che richiedono codice fiscale e DSU-ISEE – impossibilità di fornirli da parte dei genitori privi di tiuttolo di soggiorno – sussistenza della discriminazione “da dissuasione” – deduzione, da parte del Comune, di non aver mai respinto domande per assenza di codice fiscale e di aver considerato tutte le situazioni di bisogno – irrilevanza.
Costituisce discriminazione indiretta per nazionalità il comportamento del Comune di Milano consistente nel comunicare al pubblico l’informazione che, ai fini della iscrizione dei bambini ai nidi per l’infanzia, il genitore richiedente deve indicare il codice fiscale e deve produrre la dichiarazione DSU e l’indicatore ISEE qualora voglia fruire delle agevolazioni nella tariffa di iscrizione, in quanto tali comunicazione dissuadono i genitori privi di un titolo di soggiorno – i quali hanno comunque diritto di fruire dei servizi educativi per i loro figli, ai sensi dell’art.26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza e degli artt. 38 -45 Tui – dal formulare domanda di iscrizione; a tal fine non rileva che il Comune deduca di non aver mai respinto una domanda per assenza del codice fiscale e abbia comunque esaminato tutte le situazioni segnalate di disagio economico, perché la discriminazione consiste nell’effetto dissuasivo delle predette comunicazioni al pubblico, che pertanto il Comune è tenuto a modificare.
Costituisce discriminazione indiretta per nazionalità il comportamento del Comune di Milano consistente nel comunicare al pubblico l’informazione che, ai fini della iscrizione dei bambini ai nidi per l’infanzia, il genitore richiedente deve indicare il codice fiscale e deve produrre la dichiarazione DSU e l’indicatore ISEE qualora voglia fruire delle agevolazioni nella tariffa di iscrizione, in quanto tali comunicazione dissuadono i genitori privi di un titolo di soggiorno – i quali hanno comunque diritto di fruire dei servizi educativi per i loro figli, ai sensi dell’art.26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza e degli artt. 38 -45 Tui – dal formulare domanda di iscrizione; a tal fine non rileva che il Comune deduca di non aver mai respinto una domanda per assenza del codice fiscale e abbia comunque esaminato tutte le situazioni segnalate di disagio economico, perché la discriminazione consiste nell’effetto dissuasivo delle predette comunicazioni al pubblico, che pertanto il Comune è tenuto a modificare.
Indirect discrimination on grounds of nationality – enrollment in childcare services for children of parents without a residence permit – notices from the Municipality of Milan requiring tax code and DSU-ISEE – impossibility for parents without a residence permit to provide them – existence of “dissuasion-based” discrimination – Municipality’s defense of never having rejected applications for lack of tax code and of having considered all situations of need – irrelevance.
Indirect discrimination on grounds of nationality is constituted by the conduct of the Municipality of Milan in informing the public that, for the purpose of enrolling children in municipal nurseries, the applying parent must provide a tax code and submit the DSU declaration and ISEE indicator if they wish to benefit from reduced enrollment fees. Such communications dissuade parents without a residence permit—who are nevertheless entitled to access educational services for their children under Article 26 of the Universal Declaration of Human Rights, the UN Convention on the Rights of the Child, and Articles 38–45 of the Consolidated Immigration Act (TUI)—from submitting an application for enrollment.For this purpose, it is irrelevant that the Municipality argues it has never rejected an application for lack of a tax code and has in any case examined all reported situations of economic hardship, since the discrimination lies in the dissuasive effect of the above-mentioned public communications, which the Municipality is therefore required to amend.
Indirect discrimination on grounds of nationality is constituted by the conduct of the Municipality of Milan in informing the public that, for the purpose of enrolling children in municipal nurseries, the applying parent must provide a tax code and submit the DSU declaration and ISEE indicator if they wish to benefit from reduced enrollment fees. Such communications dissuade parents without a residence permit—who are nevertheless entitled to access educational services for their children under Article 26 of the Universal Declaration of Human Rights, the UN Convention on the Rights of the Child, and Articles 38–45 of the Consolidated Immigration Act (TUI)—from submitting an application for enrollment.For this purpose, it is irrelevant that the Municipality argues it has never rejected an application for lack of a tax code and has in any case examined all reported situations of economic hardship, since the discrimination lies in the dissuasive effect of the above-mentioned public communications, which the Municipality is therefore required to amend.