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Trib. Milano, sez. lavoro, 3.4.2025, est. Caroleo, FILCAMS CGIL di Milano (avv.ti Gomez, Borali, Conti) c. Y (avv. Salata)
| | | |Discriminazione per disabilità e per esigenze genitoriali – Arti. 73 CCNL UGL Agenzie di sicurezza sussidiaria non armata – indennità di presenza – mancata considerazione come giornate lavorate delle giornate assenze per permessi ex L. 104/1992 e per congedo parentale – nullità della clausola – discriminazione – sussiste – esclusione dal premio dei lavoratori con livello 6I – discriminazione per età – sussiste.
L’art. 73 del CCNL UGL Agenzie di Sicurezza Sussidiaria non armata è nullo nella parte in cui, ai fini del riconoscimento della indennità di presenza, non computa come giorni lavorati i giorni di assenza per fruizione di permessi ex l. 104/1992 e per congedi parentali nonché nella parte in cui esclude dal diritto alla suddetta indennità i lavoratori con livello 6I per i primi 12 mesi; infatti per quanto concerne i lavoratori invalidi, a cui sono equiparati i caregiver, sono questi soggetti portatori di uno specifico fattore di rischio che determina la necessità per il lavoratore di assentarsi più spesso rispetto ai lavoratori senza disabilità; allo stesso modo, l’esclusione dei predetti giorni di assenza discrimina i soggetti che, dovendo fruire dei congedi parentali per esigenze genitoriali, hanno maggiore difficoltà a rendere ininterrottamente la prestazione lavorativa; per quanto riguarda l\'esclusione dei lavoratori con livello 6I, detta esclusione costituisce discriminazione in ragione dell\'età, in quanto penalizza i lavoratori e le lavoratrici in sede di prima assunzione.
L’art. 73 del CCNL UGL Agenzie di Sicurezza Sussidiaria non armata è nullo nella parte in cui, ai fini del riconoscimento della indennità di presenza, non computa come giorni lavorati i giorni di assenza per fruizione di permessi ex l. 104/1992 e per congedi parentali nonché nella parte in cui esclude dal diritto alla suddetta indennità i lavoratori con livello 6I per i primi 12 mesi; infatti per quanto concerne i lavoratori invalidi, a cui sono equiparati i caregiver, sono questi soggetti portatori di uno specifico fattore di rischio che determina la necessità per il lavoratore di assentarsi più spesso rispetto ai lavoratori senza disabilità; allo stesso modo, l’esclusione dei predetti giorni di assenza discrimina i soggetti che, dovendo fruire dei congedi parentali per esigenze genitoriali, hanno maggiore difficoltà a rendere ininterrottamente la prestazione lavorativa; per quanto riguarda l\'esclusione dei lavoratori con livello 6I, detta esclusione costituisce discriminazione in ragione dell\'età, in quanto penalizza i lavoratori e le lavoratrici in sede di prima assunzione.
Discrimination based on disability and parental needs – Art. 73 of the UGL National Collective Agreement for Unarmed Auxiliary Security Agencies – Attendance bonus – Failure to consider as working days absences due to Law 104/1992 leave and parental leave – Invalidity of the clause – Discrimination – Established – Exclusion of workers at level 6I from the bonus – Age discrimination – Established
Article 73 of the UGL National Collective Agreement for Unarmed Auxiliary Security Agencies is null and void insofar as it excludes, for the purposes of the attendance bonus, days of absence taken under Law No. 104/1992 leave and parental leave from being counted as working days, and also insofar as it excludes workers classified at level 6I from entitlement to the bonus during their first 12 months of employment.With regard to workers with disabilities, to whom caregivers are legally assimilated, these individuals are exposed to a specific risk factor which may necessitate more frequent absences compared to workers without disabilities. Likewise, the exclusion of days of parental leave discriminates against employees who, due to their parenting responsibilities, are less able to maintain continuous work attendance.As for the exclusion of level 6I workers, this constitutes age discrimination, as it disproportionately affects newly hired workers—who are typically younger—thereby penalizing them at the start of their employment.