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Cass. sez. lavoro, 1.4.2025 n. 8674, pres. Tria, rel. Marotta, Ministero della Giustizia (avv. Stato) c. L’Altro diritto onlus (avv. Ventura)
| | | |Discriminazione per nazionalità – legittimazione attiva degli enti iscritti nell’elenco di cui all’art. 5 d.lgs. 215/03 – sussiste - concorso del Ministero della giustizia per 800 posti a tempo indeterminato di assistente giudiziario – requisito della cittadinanza italiana – assenza di funzioni comportanti l’esercizio diretto e continuativo di pubblici poteri – illegittimità del requisito – estensione della partecipazione alle categorie di cui all’art. 38 Dlgs 165/01 – diritto al risarcimento del danno della associazione ricorrente – sussistenza.
Gli enti e associazioni iscritti nell’elenco di cui all’art. 5 d.lgs 215/03 hanno legittimazione attiva per le azioni di contrasto alle discriminazioni collettive basate sul fattore nazionalità e non soltanto per quelle riferite al fattore etnia; conseguentemente hanno legittimazione attiva per agire avverso l’esclusione dei cittadini stranieri da un concorso indetto dal Ministero della Giustizia per 800 posti a tempo indeterminato di assistente giudiziario ; detta azione è anche fondata nel merito in quanto, ai sensi della giurisprudenza della CGUE, la riserva di cittadinanza può legittimamente essere apposta solo con riferimento a posti di lavoro che comportino l’esercizio diretto e in modo continuativo di poteri di coercizione e di imperio nei confronti dei terzi, tali da incidere in modo diretto sulla sfera giuridica dei destinatari dell’azione amministrativa: e tale non è il caso dell’assistente giudiziario che, anche quando svolge attività certificatoria, lo fa in funzione meramente ausiliaria, con la conseguenza che il relativo concorso deve essere aperto a tutte le categorie di stranieri di cui all’art. 38 d.lgs. 165/01; deve quindi essere confermata la decisione del giudice di merito sul punto, anche con riferimento alla statuizione risarcitoria in favore della associazione ricorrente.
Discrimination based on nationality – legal standing of entities registered under article 5 of legislative decree 215/2003 – exists – public competition by the Ministry of Justice for 800 permanent positions of judicial assistant – requirement of Italian citizenship – absence of functions involving the direct and continuous exercise of public authority – unlawfulness of the citizenship requirement – extension of participation to categories under article 38 of legislative decree 165/2001 – right to compensation of the claimant association – exists.
Entities and associations registered in the list under Article 5 of Legislative Decree 215/2003 have legal standing to bring actions against collective discrimination based on nationality, and not only those based on ethnicity. Consequently, they are entitled to take action against the exclusion of foreign nationals from a competition announced by the Ministry of Justice for 800 permanent positions of judicial assistant. This action is also well-founded on the merits since, according to the case law of the Court of Justice of the European Union (CJEU), a citizenship requirement can only be lawfully imposed for jobs that involve the direct and continuous exercise of powers of coercion and authority over third parties, which directly affect the legal sphere of those subject to administrative action. This is not the case for the role of judicial assistant who, even when performing certification activities, does so in a merely auxiliary capacity. As a result, the competition in question must be open to all categories of foreign nationals referred to in Article 38 of Legislative Decree 165/2001. Therefore, the lower court\'s decision must be upheld, including the order for compensation in favor of the claimant association.