Il contributo analizza la sentenza n. 1030 del 30 gennaio 2023 con cui il Consiglio di Stato ha negato la illegittimità del limite di età previsto per la partecipazione al concorso per allievi vice ispettori della Polizia di Stato. La nota di commento si sofferma sulla parte di motivazione relativa alla compatibilità della norma contestata con la direttiva 2000/78/CE, allo scopo si verificare se, e in che termini, il giudice interno abbia rispettato l’espresso proposito di risolvere la questione alla luce delle più recenti pronunce dei giudici del Lussemburgo. Per tale ragione, particolare rilievo è attribuito, ai fini della analisi che segue, alla pronuncia V.T. c. Ministero dell’Interno.
Età / Age
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L’autore esamina le disposizioni contenute nei primi 12 articoli del cd “decreto lavoro” n. 48/2023 relative all’assegno di inclusione e del “supporto per la formazione e il lavoro”, rilevando i punti di contrasto con il criterio di ragionevolezza ex art. 3 Cost. e, per quanto riguarda l’accesso alle prestazioni dei cittadini extra UE, anche con il diritto dell’Unione.
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Il contributo analizza i principali snodi motivazionali della sentenza del 17 novembre 2022 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Con questa pronuncia è stata accertata l’incompatibilità del limite anagrafico, previsto dall’art. 3, co. 1, del d.lgs. 334/2000, ai fini della partecipazione al concorso pubblico indetto per l’assunzione di commissari della Polizia di Stato, con le disposizioni della dir. 2000/78.
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L’articolo contiene la sintesi della sentenza CGUE del 17.11.22 in materia di discriminazione per età: il caso riguarda il limite di età di 30 anni previsto dalla legge italiana per la partecipazione al concorso da commissario della Polizia di Stato, e la decisione della Corte viene confrontata con tre precedenti sentenze che hanno trattato casi analoghi.
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La legge europea 2019/2020 ha aggiunto il fattore “nazionalità” ai fattori di discriminazione vietati contenuti nel d.lgs. 216/03 – attuativo della direttiva 2000/78 – ed ha esteso il campo di applicazione di quest’ultimo al di là dell’ambito lavorativo che costituiva l’originario settore di applicazione di tale direttiva.