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Corte App. Torino sez. lav, 10.02.2022, n. 60/22, Pres. Fierro, est. Rocchetti, S.A. (avv. Biscaro) c. Agenzia delle entrate (avv. Distrettuale dello Stato)
| | | |Discriminazione di sesso – discriminazione indiretta – uso di dati statistici - riproporzionamento dell’anzianità di servizio dei lavoratori part-time – sussistenza
Per accertare la sussistenza di una discriminazione indiretta di sesso mediante dati statistici occorre individuare e comparare, nell\'ambito dei destinatari della disposizione, in quale percentuale dei lavoratori di sesso maschile vi erano soggetti colpiti o non colpiti dalla disposizione ed in quale percentuale delle lavoratrici di sesso femminile vi erano dipendenti colpite o non dalla disposizione.
Ove il criterio del riproporzionamento dell’anzianità di servizio dei lavoratori part-time le lavoratrici di sesso femminile in una posizione di particolare svantaggio nella progressione in carriera, spetta al datore di lavoro provare che in relazione alle mansioni concretamente esercitate il numero delle ore di lavoro svolte abbia un ruolo tale, nell’accrescere la professionalità, da farlo assurgere a criterio oggettivo di valutazione svincolato da qualsiasi discriminazione.
Sex discrimination – indirect discrimination – statistical evidence – lenght of service considered pro rata temporis
In order to ascertain the existence of indirect discrimination on the ground of sex by means of statistical data, it is necessary to identify and compare, among the recipients of the provision, what percentage of male employees were affected or not affected by the provision and what percentage of female employees were affected or not affected by the provision.
In order to ascertain the existence of indirect discrimination on the ground of sex by means of statistical data, it is necessary to identify and compare, among the recipients of the provision, what percentage of male employees were affected or not affected by the provision and what percentage of female employees were affected or not affected by the provision.
Where the criterion of reproportioning the length of service of part-time workers places female workers at a particular disadvantage in terms of career progression, it is the responsibility of the employer to prove that, in relation to the tasks actually performed, the number of hours worked plays such a role in enhancing professionalism that it becomes an objective criterion of assessment which does not involve any discrimination.