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Corte App. Roma, 6.5.2025, pres. rel. Celeste, ATAC spa (avv. Iapichino) c. lav. vari (avv.ti Bruschi e Parpaglioni).
| |Discriminazione per convinzioni personali – domande di permesso retribuito per lo svolgimento della funzione di rappresentante di lista - art. 119, comma 1, DPR 361/1957 –diniego dei permessi – insussistenza della discriminazione - azienda di trasporto pubblico – bilanciamento del diritto con l’esigenza di garantire la mobilità – necessità.
Non costituisce discriminazione per convinzioni personali il diniego del permesso retribuito per lo svolgimento della funzione di rappresentante di lista in occasione delle elezioni, opposto dal datore di lavoro a tutti i lavoratori che ne hanno fatto richiesta; ciò sia perché tale diniego prescinde dalla appartenenza dei lavoratori all’uno o all’altro partito, sia perché, nel caso specifico, il datore di lavoro è gestore del servizio di trasporto pubblico e la concessione del permesso a tutti i richiedenti – benché prevista dall’art. 119, comma 1, DPR 361/1957 - avrebbe reso impossibile assicurare l’efficienza del trasporto pubblico, non potendo peraltro il datore di lavoro neppure selezionare le domande sulla base dell’uno o dell’altro criterio; dal che la necessità di bilanciare il diritto al permesso, pur garantito dalla legge, con l’esigenza di tutelare l’ìnteresse pubblico alla mobilità.
Discrimination based on personal beliefs – requests for paid leave to serve as polling station representatives – Article 119, paragraph 1, of Presidential Decree 361/1957 – denial of leave – absence of discrimination – public transport company – balancing of rights with the need to ensure mobility – necessity.
The denial of paid leave to serve as a polling station representative during elections, issued by the employer to all workers who submitted such requests, does not constitute discrimination based on personal beliefs, both because the denial was unrelated to the workers\' affiliation with any specific political party, and because, in the specific case, the employer was the operator of the public transport service and granting leave to all applicants—although provided for under Article 119, paragraph 1, of Presidential Decree 361/1957—would have made it impossible to ensure the efficiency of the public transport service; moreover, the employer was not in a position to select among the requests based on any particular criterion, thereby making it necessary to balance the right to paid leave, although guaranteed by law, with the public interest in ensuring mobility.