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Cass. sez. Lavoro, 11.02.2025, n.3488, pres. Doronzo, rel. Di Paolantonio
| | | |Discriminazione - risarcimento del danno non patrimoniale – art.28 c.5,6 d.lgs. 150/2011, art. 17 direttiva 2000/78/CE - necessaria efficacia deterrente del risarcimento – lesione della dignità umana - valutazione equitativa – necessità – fattispecie
Una volta accertata la natura discriminatoria di un atto, l’eventuale diritto al risarcimento del danno non patrimoniale derivante dalla discriminazione, deve essere valutato alla luce dell’art. 28, c.5 e 6 d.lgs.150/2011, letto in combinato disposto con l’art. 17 direttiva 2000/78/CE e con la giurisprudenza della CGUE, secondo la quale le sanzioni per la discriminazioni devono comportare un effetto realmente deterrente; inoltre l’atto discriminatorio è lesivo della dignità umana ed è intrinsecamente umiliante per il destinatario, sicché la non patrimonialità del diritto leso comporta che il ristoro pecuniario non possa mai corrispondere alla relativa esatta commisurazione, imponendosene pertanto la valutazione equitativa (nella specie la Corte ha cassato la sentenza di merito che si era limitata a rigettare la domanda di risarcimento del danno non patrimoniale perché non adeguatamente provato).
Discrimination - compensation for non-economic damage – Article 28, Paragraphs 5 and 6 of Legislative Decree 150/2011, Article 17 of Directive 2000/78/EC – the necessary deterrent effect of compensation – violation of human dignity – equitable assessment – necessity – case
Once the discriminatory nature of an act has been established, the potential right to compensation for non-economic damage resulting from discrimination must be assessed in light of Article 28, Paragraphs 5 and 6 of Legislative Decree 150/2011, read in conjunction with Article 17 of Directive 2000/78/EC and the case law of the Court of Justice of the European Union (CJEU), according to which sanctions for discrimination must have a genuinely deterrent effect. Furthermore, the discriminatory act is harmful to human dignity and is intrinsically humiliating for the recipient, meaning that the non-economic nature of the harmed right implies that financial compensation can never correspond to its exact measurement, thus requiring an equitable assessment. (In the case at hand, the Court overturned the lower court’s ruling, which had merely rejected the claim for non-economic damage compensation due to inadequate proof.)